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Lunedì, 16 gennaio, 2006
Istanbul, tra moschee e paura del virus

TURISTI IN TURCHIA

ISTANBUL - L' aereo della «Sun Express» che li ha portati in Turchia era vuoto: su duecento prenotati, si sono presentati solo in 30 all' aeroporto di Ciampino. E anche durante il volo, la lettura dei giornali con quei titoli sull' influenza aviaria in marcia verso Istanbul non è stata rassicurante. Turisti coraggio a Istanbul tra moschee e virus dei polli Un gruppo di Cori non si è lasciato spaventare Cinque giorni con l' arte e la Festa del Sacrificio In fin dei conti, quelli tra di loro che avevano rinunciato ci avevano rimesso solo 320 euro: tanto costava, infatti, il viaggio, 4 notti in albergo con la sola prima colazione, nel paese minacciato dai polli. Un «pacchetto» organizzato dall' agenzia Shismaal di Cori in provincia di Latina. Adesso, a vederli estasiati sotto la cupola centrale della Moschea Blu di Sultanameth, questi turisti laziali hanno l' aria consapevole di chi ha fatto una cosa importante, controtendenza. «Anche nel nostro gruppo sette persone hanno rinunciato a questo viaggio perché erano terrorizzate a causa dell' influenza aviaria», spiega la capogruppo Costanza Porcari. Anzi, s' inserisce la madre, Siretta Porcari: «A Cori, quelli che sono rimasti a casa ci hanno anche presi in giro: "Siete solo dei burini che rischiano la vita perché non vogliono perdere i 320 euro della quota del viaggio"». Invece, eccoli qui i «burini» di Cori. Felici e contenti di ammirare da soli le incredibili contaminazioni di Santa Sofia, l' ex Chiesa poi trasformata in Moschea e ora divenuta museo sconsacrato, sotto la cui volta convivono le immagini della Vergine Maria e i grandi scudi con su scritto Allah, Maometto e i nomi dei primi sei califfi della storia dell' Islam. Nel gruppo dei turisti laziali che sono partiti nonostante il bombardamento mediatico sull' influenza aviaria, ci sono anche un pilota dell' aviazione civile, Paolo Perrini, e l' ingegner Nando Pierluisi che per anni ha guidato l' agenzia regionale per la Difesa del suolo:Gruppo a Istanbul «Ecco, la presenza degli amici ci ha confortato e quindi siamo partiti». Il caso ha voluto che questo viaggio coincidesse, oltre che con l' allarme per i polli, anche con la Festa del sacrificio. È il classico periodo delle ferie invernali dei turchi durante il quale, con molto sangue che scorre letteralmente per le strade, nelle famiglie si scanna un animale, una pecora preferibilmente, da dividere poi in parti uguali: per se stessi, per i vicini di casa, per i poveri. Ma nulla di tutto questo ha impressionato gli eroi di Cori: «È un Paese meraviglioso, moderno, pieno di persone gentili», insiste Francesca Lana, giovane avvocato. I bazar, i giri in taxi sulle Doblò della Tofas (a Istanbul, circolano decine di migliaia di auto gialle a tutte le ore e quasi nessuno dei conducenti imbroglia facendo strani giochetti con il tassametro come succede talvolta ai malcapitati che invece arrivano al Molo B di Fiumicino), le cene nelle taverne del mercato del pesce a due passi dal vecchio Liceo di Galata, il battello lungo il Bosforo e, perché no, l' incredibile mostra di Picasso al Museo Sabanci. Istanbul gelida, spazzata dal vento e dalla pioggia che scendono dai Balcani, è apparsa in una veste insolita ai pochi turisti in circolazione in questa stagione invernale: traffico azzerato, inquinamento acustico dimezzato, file sparite per visitare i monumenti. Tutto questo ha reso ancor più interessante il viaggio dei temerari di Cori: l' avvocato Lanfranco Tonelli, Laura Fiore, l' imprenditore Giovanni Pacia e Michelangelo Porcari ringraziano quasi in coro chi li ha portati fin qui anche in un momento in cui bisogna prendere alcune precauzioni con polli e volatili. Ringrazia anche Carla Geri, un' animatrice per l' infanzia che lavora a Cinecittà: «Una mia amica, una giornalista televisiva, mi aveva detto che il viaggio in Turchia sarebbe stato molto pericoloso. Stavo per non partire ma poi i miei amici mi hanno convinta e per questo li ringrazio». Ieri pomeriggio il volo che riportava in Italia i temerari di Cori è atterrato puntuale a Ciampino e il pasticcere Manuele Nardocci ha potuto raccontare la sua avventura: «A Istanbul. Ho mangiato anche il pollo».

Dino Martirano

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